ASSORBIMENTO CELLULARE
Quando parliamo di integrazione, ci sono 2 requisiti importanti che i ricercatori delle Aziende nel mondo cercano di soddisfare per la creazione di un supplemento di successo:
1 – Principio attivo deve essere di qualità e nella massima quantità possibile per avere un risultato soddisfacente.
2 – è la Ricerca del massimo assorbimento di questo principio attivo
Naturalmente più viene soddisfatto il secondo requisito e minori quantità servono nel primo e di conseguenza abbiamo un notevole risparmio dei costi.
Oggi voglio fare delle riflessioni con te per capire come possiamo ottenere il massimo risultato attraverso i requisiti appena elencati.
Naturalmente tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. Il riferimento non è del tutto casuale perché occorre prendere in considerazione un elemento che noi conosciamo molto bene, l’acqua.
È il veicolo di trasporto per eccellenza presente per circa il 70% nel nostro corpo ed è estremamente indispensabile per portare nutrienti e ossigeno ai 50 trilioni di cellule di cui siamo composti.
Ciò vale per ogni genere di nutriente, alimento ecc, ma la domanda che dobbiamo porci è … Come e quanto ne arriva a destinazione?
A tal proposito ti invito a seguirmi in queste 2 riflessioni
PRIMA RIFLESSIONE: la superficie
Le particelle che trasportano i principi attivi di un particolare elemento riescono a consegnarlo e trasmetterlo alla cellula solo dalla superficie. Ciò vuol dire che solo la parte di contatto, la parte esterna nello specifico, rilascia il nutriente.
Questo concetto è stato confermato dalla scienza e ha constatato che maggiore è la superficie di una particella e maggiore è l’assorbimento di quell’elemento da parte della cellula.
Quindi se noi aumentiamo lo spazio di superficie della particella possiamo aumentare l’assorbimento del principio attivo.
Come possiamo fare ad aumentare la superficie?
Semplice.
Dividiamo la particella in parti più piccole.
Facciamo un esempio. immagina che la tua particella di base è grande come un pallone da calcio e calcola quanto sia la sua superficie.
Ora proviamo a dividerlo in tante palline da tennis. Il volume è lo stesso ma se calcoliamo la somma delle superfici di tutte le palline rispetto al singolo pallone, ci rendiamo conto che siamo sulla strada buona.
Ma non ci fermiamo qui, perché grazie alla nanotecnologia abbiamo la possibilità di ridurre queste palline in pisellini e poi in granelli di zucchero e così via, fino a parti infinitesimali.
Il risultato?
Abbiamo aumentato la superficie e di conseguenza anche il principio attivo disponibile per la cellula.
Fantastico vero?
SECONDA RIFLESSIONE: l’assorbimento
Le particelle per essere assorbite devono entrare nella cellula e per poterlo fare devono superare la membrana cellulare.
Di ingressi ce ne sono a migliaia, alcuni diretti, altri con dei controllori e altri ancora che richiedono una “tassa” sotto forma di energia per poter transitare e se le molecole di nutrienti non vengono riconosciute vengono prontamente allontanate.
Possiamo considerarla come una grande parete con dei piccoli ingressi che necessitano di superare una selezione per potervi accedere.
Immagina che la cellula sia come in grande castello con vita propria, dove all’ingresso ci sono dei controllori (proteine) che selezionano chi deve e chi non deve transitare all’interno del castello.
I trasportatori (molecole di acqua) di piccole dimensioni, hanno un accesso preferenziale diretto perché l’acqua è l’elemento che è presente sia all’interno che all’esterno della cellula e viene immediatamente riconosciuto.
I trasportatori con carichi maggiori vengono costantemente controllati per decodificare la merce che stanno trasportando. Se passano la selezione da parte di migliaia di guardiani, possono entrare all’interno della cellula con meno rapidità.
OTTIMO DIREI. È stato superato il test, ma quanta merce (principio attivo o nutriente) si riesce a far entrare e in quanto tempo?
Come avrai intuito, più grande è il mezzo di trasporto, maggiori sono le difficoltà a transitare dalle piccole porte d’ingresso. Ad esempio, se li trasporto arriva su un grande mezzo (molecole più grandi), occorre smistarlo per farlo passare lentamente e il tempo di consegna, come prevedibile aumenta. Ci si trova in un ingorgo di sostanze buone ma che passano molto lentamente.
Poi ci sono quelle molecole che pur essendo trasportate dall’acqua richiedono più tempo ed energia per poter transitare, fattore molto comune per la maggior parte dei nutrienti non idrosolubili, causando anche in questo caso un rallentamento del processo di assorbimento.
Al contrario, se si presentano tantissimi piccoli trasportatori con piccoli carichi, riescono a transitare con estrema velocità attraverso corsie preferenziali e la cellula riceve molto rapidamente le sostanze di cui ha bisogno.
Sembra molto semplice, ma immaginate che tutto questo deve avvenire in forma nanometrica. La nanotecnologia ci permette di creare questa situazione.
Gli scienziati di CILI BY DESIGN hanno fatto ancora di più. Attraverso un processo di 7 fasi sono riusciti a inserire nelle molecole di acqua i principi attivi di tutti i nutrienti di cui i prodotti Cili sono composti. Molti di questi, sono sostanze adattogene, ovvero che aiutano l’organismo a trovare uno stato di equilibrio in modo naturale.
Sono riusciti a creare una cosa straordinaria nel mondo dell’integrazione naturale.
Il CBD, CBG, Ashwaganda, Boswellia Serrata, Curcumina, minerali, vitamine, ecc sono tutti completamente idrosolubili e biodisponibili al 99% un risultato impensabile fino a qualche anno fa.